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ZOMBY BLUE Live club, ready to go

Sembra passata un’era, da quando ho conosciuto il cliente. Era il 2014, un anno particolare.

Abbandona questa vita il grandissimo Robin Williams, i mondiali in Brasile proclamano la Germania campione e noi scopriamo che abbiamo una grandissima donna fra noi, Samantha Cristoforetti, prima astronauta donna italiana ad entrare nella stazione spaziale internazionale, un’impresa epica. Alla nostra avventura invece mancavano ancora tanti dettagli. Mancava addirittura il luogo !! Il pellegrinaggio ha toccato vari indirizzi, e mancava pure il nome di questo nuovo locale …

Ma ho conosciuto un uomo, Rodolfo, un uomo con una visione, un imprenditore, un po’ sognatore, con un idea importante e nuova che aveva bisogno di un perfetto vestito su misura.

È così che tutto è iniziato; davanti ad un italianissimo caffè, in veranda.

Dovevamo assemblare tutte le tessere di questo puzzle, fatto da tanti diversi obiettivi all’interno di un unico contenitore per arrivare ad avere un luogo polifunzionale, dal drink al food, ma soprattutto dedicato agli spettacoli dal vivo, il cuore di questo progetto.

Il locale avrebbe dovuto essere un ambiente prettamente serale ma anche e soprattutto una fucina per gruppi ed artisti emergenti che avrebbero potuto migliorarsi e perfezionarsi per poi esibirsi sul palco nelle serate dedicate. Doveva nascere quindi con l’obiettivo di diventare un riferimento nel mondo dello spettacolo live.

Mi permetto una riflessione personale,

Credo che a molti di noi sia successo più di una volta di stupirsi stonando la canzone del momento alzando il volume dello stereo, in macchina, da soli. Beh, a me capita quasi tutti i giorni, sarà una questione di entusiasmo… E credo sia il sogno di molti, quello di esibirsi su un palco, stare davanti a centinaia di persone che stanno li aspettando la tua esibizione, dedicare lo spettacolo a qualcuno al quale si tiene in particolar modo, donare agli altri il proprio grande o piccolo talento, insomma… Personalmente credo che esistano sí, tante forme d’arte, dalla poesia, alla pittura, la scultura, la fotografia, … ma chi ha quella dote che porta a stare su un palco, vincere i propri timori, le proprie ansie, ed esibirsi davanti a un pubblico che applaude, salta, batte le mani a tempo o ripete il testo della canzone… sia la più emozionante tra le forme artistiche. La mia emozione è stata invece quella di immaginare questo progetto fino a posizionarne gli ultimi complementi.

Tecnicamente il lavoro è stato complesso: dare nuova vita e forma ad una recente architettura industriale.

Così è nato “Zomby Blue Live Club”.

Un ambiente che definirei “elegantemente informale”, dove ho cercato di mitigare in parte questo effetto industriale, a volte sfruttando l’oscurità e appoggiandoci diverse sedute imbottite rivestite in velluti classici per riprendere invece quegli effetti che rimandano ai grandi teatri, o ai tendaggi che caratterizzano la bussola o “foyer” di ingresso. Il tutto senza mai cancellare quelle che sono le forme originali della struttura, a volte lasciandole proprio nella finitura originale, appoggiando semplicemente le nuove forme e i nuovi elementi con diverse finiture al suo interno come tante nuove isole.

Nel mio pensiero progettuale volevo che fin dall’ingresso del locale non ci fosse una visione completa degli spazi, anzi, l’obiettivo volevo fosse quello di far scoprire Zomby lentamente, percorrendo man mano i vari ambienti, ciascuno dei quali appartiene ad uno specifico tema del locale.

Fin dall’ingresso il tendaggio ferma i clienti all’accoglienza. Da qui si arriva alla zona bar, di seguito la cella delle birre, infine, sul fondo, la zona cucine, con pizzeria e griglieria a vista.

Muovendosi all’interno l’ospite viene accolto dalla sala ristorante del piano terra, dove diversi tavoli di dimensioni e materiali si uniscono a sedute singole e conviviali.

La sala ristorante si estende su una prima zona rialzata, dove una Fiat 500 storica originale fa da disimpegno alla scala di accesso. Unisce le diverse altezze del locale una libreria in metallo a tutta altezza sulla quale è esposta una collezione di radio d’epoca.

Oltre ai classici tavoli che proseguono in diverse dimensioni e finiture si alternano anche delle zone lounge pensate più per un drink after dinner o un aperitivo.

Da qui si sbarca quindi nel soppalco, al cui centro si trova il cocktail bar rivestito in ferro naturale, poggiato su un tappeto in ceramiche chiare e scure che poi si ritrovano nei servizi per il pubblico.

Attorno al bar continuano le diverse forme dedicate alla cena mentre affacciato sul piano inferiore, dalla parte del palco, si trova una zona esclusiva fatta a divanetti, di un moderno retrò, con possibilità di chiudere lo spazio attraverso eleganti tendaggi scorrevoli, creando un’esclusiva area privata in grado di offrire un’esperienza riservata e confortevole godendosi la vista dedicata agli spettacoli.

A completare l’immagine del soppalco c’è la parete rivestita in carta da parati “jungle fever” che include la ricercata cantina vini a vista.

Tornando invece al piano terra, nella parte opposta della struttura, quella senza le vetrate perimetrali, per meglio preservare ed ottimizzare l’acustica, è stata organizzata la zona dedicata al palco per gli spettacoli dal vivo ;  una zona trasformabile, completata con pareti rivestite in legno acustico fonoassorbente, con la funzione di limitare il riverbero, studiato quindi per garantire l’esatta percezione di suono eliminando le riflessioni prodotte dalle pareti. Completa il tutto una serie di applique vintage atte ad illuminare questa sala, dove gli ospiti possono cenare assistendo allo show sia davanti al palco sia su una platea frontale rialzata.

Dal punto di vista del corredo, oltre ad una serie di oggetti vintage raccolti ed esposti come la famosa Fiat 500 e una serie di strumenti musicali dal valore affettivo particolare, ognuno con una sua storia, a decorare le pareti interne ci sono una collezione di caricature colorate che rappresentano artisti musicali dell’epoca moderna pensati e realizzati dall’artista Veronica Pozzi ed una esposizione di ritratti fotografici presi da concerti recenti immortalati dalla fotografa Gaia Menchicchi.

 

General Contractor del progetto è stata BM Italia di Castione Andevenno (SO)

www.bmitalia.com

 

Fabio Gianoli, interior designer

fabiogianoli.eu